"olivi e spini, vaste radici
sotto la crosta che brucia.
pace di venti e d'uccelli sui rami.
ma aridità di zolle riarse
come i rossi fichi d'india
sulle pale trafitte"
di Cristinziano Serricchio
Liberamente tratto da “
Il bene comune della terra “ di Vandana Shiva:
I prodotti agricoli e alimentari di origine locale, coltivati organicamente e preparati con procedimenti naturali, non possono essere equiparati ai prodotti trattati con sostanze chimiche o geneticamente modificati. Sono alimenti diversi, che comportano rischi di altra natura e che vanno regolamentati e controllati con normative distinte. Esistono associazioni che difendono la diversità culturale di prodotti tipici locali, in base ai saperi tradizionali della comunità di appartenenza. Vi sono cibi e modalità di produzione differenti che necessitano di forme di controllo più specifiche e appropriate.
Il concetto di diversità è come un perno attorno al quale ruotano i sistemi alimentari: diversità dei raccolti, dei cibi, delle colture. Difendere tale diversità significa resistere alle monocolture e risvegliare la nostra creatività per progettare delle alternative. La nostra forza risiede proprio nell’unicità e nelle varietà.
Acquistando prodotti locali si sottraggono profitti e potere all’agroindustria e all’agrocommercio globali e rafforziamo le comunità.
I semi, i fiumi, il cibo quotidiano costituiscono un punto di partenza imprescindibile per riconquistare le nostre libertà politiche, economiche e culturali, perché è proprio impadronendosi di questi ambiti che le grandi imprese esercitano il loro monopolio sulla vita.