"olivi e spini, vaste radici
sotto la crosta che brucia.
pace di venti e d'uccelli sui rami.
ma aridità di zolle riarse
come i rossi fichi d'india
sulle pale trafitte"
di Cristinziano Serricchio

domenica 15 luglio 2012

incipit di "La ragazza delle arance"


incipit di "La ragazza delle arance" di Jostein Gaarder:
Mio padre morì undici anni fa. Quando se ne andò, io avevo solo quattro anni. Non credevo che avrei più avuto sue notizie, ma adesso stiamo scrivendo un libro insieme.
Queste sono le primissime righe di quel libro, e le sto scrivendo io, ma a poco a poco sarà lui a parlare. E' lui che ha una storia da raccontare.

Il bene comune della terra

Liberamente tratto da “Il bene comune della terra “ di Vandana Shiva:
I prodotti agricoli e alimentari di origine locale, coltivati organicamente e preparati con procedimenti naturali, non possono essere equiparati ai prodotti trattati con sostanze chimiche o geneticamente modificati. Sono alimenti diversi, che comportano rischi di altra natura e che vanno regolamentati e controllati con normative distinte. Esistono associazioni che difendono la diversità culturale di prodotti tipici locali, in base ai saperi tradizionali della comunità di appartenenza. Vi sono cibi e modalità di produzione differenti che necessitano di forme di controllo più specifiche e appropriate.
Il concetto di diversità è come un perno attorno al quale ruotano i sistemi alimentari: diversità dei raccolti, dei cibi, delle colture. Difendere tale diversità significa resistere alle monocolture e risvegliare la nostra creatività per progettare delle alternative. La nostra forza risiede proprio nell’unicità e nelle varietà.
Acquistando prodotti locali si sottraggono profitti e potere all’agroindustria e all’agrocommercio globali e rafforziamo le comunità.
I semi, i fiumi, il cibo quotidiano costituiscono un punto di partenza imprescindibile per riconquistare le nostre libertà politiche, economiche e culturali, perché è proprio impadronendosi di questi ambiti che le grandi imprese esercitano il loro monopolio sulla vita.

sabato 14 luglio 2012

LA VIA DELL'AUTOSUFFICIENZA

tratto da "LA VIA DELL'AUTOSUFFICIENZA"   di John Seymour
Il vero coltivatore cercherà di lavorare la sua terra, non di sfruttarla. Cercherà di migliorare e di conservare il " cuore" della sua terra, la sua feracità. Imparerà, osseravndo la natura che coltivare un solo raccolto o tenere una sola specie di animali, sullo stesso pezzo di terra, non rientra nell'ordine naturale delle cose. Cercherà di conseguenza di nutrire gli aniamali e le piante della sua terra per assicurarsi la sopravvivenza della più ampia varietà possibile di forme naturali. Capirà e cercherà di favorire l'interazione fra di esse.

un girasole nell'orto

giovedì 5 luglio 2012